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Lui & Lei

Storie di sesso di campagna - parte nona: Una giornata no...


di boschettomagico
21.04.2020    |    1.678    |    2 9.8
"La simpatia che aveva provato al primo contatto per il direttore era subito svanita e il sangue le stava ribollendo nel cervello, era arrossita per la rabbia..."
Peppo era rimasto assolutamente infatuato dalle due donne, e la domenica era diventato per lui un appuntamento fisso alla pensione di periferia.
Il programma era sempre il solito, lo si soddisfaceva in pieno delle sue perverse richieste e senza battere ciglio tirava fuori il solito milioncino senza battere ciglio.
La Gina giunta a casa depositava il denaro in una piastrella rimovibile posta sotto il letto, sua cassaforte personale, ma dopo un pò il caveau era pieno zeppo di banconote e la piastrella era rimasta in bilico, per cui al lunedi era andata in una delle due banche del paese per aprirsi un conto corrente.
Siccome lavorava, il direttore le aveva fissato un appuntamento alle 13,30.
La Gina è arrivata in perfetto orario e ha suonato il campanello entrando nel piccolo ufficio del direttore.
L'uomo si chiamava Simone, era sulla cinquantina, elegantissimo con tanto di completo azzurro e cravatta, leggermente stempiato e con una pancetta piuttosto contenuta.
Ha sorriso cordialmente alla ragazza e le ha detto
- Gina sono contento che hai scelto la nostra banca, mi fa piacere che entri a far parte della nostra famiglia e che inizi con noi a costruirti un futuro, e ricorda che si comincia dalla lira a fare il milione...
Il direttore le ha porto un volantino illustrativo e ha continuato
- I nostri conti correnti variano come condizioni in base al capitale raggiunto, e seguono diverse colorazioni seguendo l'ordine delle cinture di judo...per cui si inizia con il bianco o il giallo fino ad arrivare col tempo alla cintura nera.
Poi però si può ancora andare più in alto e salire sul podio per cui puoi arrivare poi al conto di bronzo, argento e addirittura al conto oro... ma quelli li raggiungerai col tempo.
Il signor Agostino è nostro cliente da una vita...ed è uno dei pochi con il conto oro...
Quindi devi solo dirmi quanto puoi versare, se superi le 100.000 Lire puoi saltare la cintura bianca e partire con la gialla che è la seconda...
La Gina lo aveva ascoltato con attenzione e guardandolo fisso negli occhi gli ha detto
- Io partirei con due milioni e mezzo...
Nel sentire quella cifra Simone ha letteralmente strabuzzato gli occhi senza poter contenere una grossa meraviglia...
- Due milioni e mezzo...Ma da quanto lavori per il signor Agostino?
- Otto mesi.
- E' una cifra altissima per una ragazza della tua età...Anche se so che hai già una carica di responsabilità all'interno della ditta.
Ma è vero che tratti già le commissioni dirette con alcuni maglifici?
La Gina aveva solo la licenza della scuola di avviamento ma non era scema e aveva capito dove il banchiere voleva arrivare...quell'idiota pensava chissà a quali trame potesse organizzare per disporre di una cifra del genere...praticamente la riteneva già una approfittatrice, una disonesta...e la cosa certamente la contrariava e non poco...
La simpatia che aveva provato al primo contatto per il direttore era subito svanita e il sangue le stava ribollendo nel cervello, era arrossita per la rabbia e alzando il tono della voce ha replicato
- Ma cosa crede...ma come si permette di insinuare certe cose...ma per chi mi ha presa per una ladra?
- Non adirarti Gina ma fa parte del mio lavoro prendere notizie sull'apertura di un nuovo conto... La cifra è notevole per la tua età... Ho concesso un prestito a tuo padre per l'allevamento di conigli e so che non naviga nell'oro...
A quella frase la rabbia della Gina è aumentata a vista d'occhio...in un primo tempo aveva pensato di mandare il direttore a fare un culo e mollarlo lì sul colpo ma poi ha pensato che quel coglione meritava una lezione...
- E se le dicessi che ho una rendita... Cosa mi direbbe Signor Direttore...
Simone è sbiancato e si è riaddolcito di colpo
- Beh non sapevo di questo...tua mamma ti ha lasciato degli immobili, o delle terre che stai affittando in eredità?
La Gina ha sorriso con un modo strano, quasi ambiguo, si è alzata dalla sedia e fissando il direttore dritto negli occhi gli ha detto
- Mia madre era una povera donna, non aveva nulla di nulla...
Poi ha costeggiato la scrivania e tra lo stupore del direttore si è seduta sulla stessa tirandosi su la gonna, con la mano destra ha scostato le mutandine mettendo in mostra la sua figa pelosa e aggiungendo con un tono ora pacato
- Questa è la mia rendita...
Simone è rimasto allibito, cercava di alzare lo sguardo al soffitto ma non ne era capace e i suoi occhi rimanevano incollati su quel fighino giovane e succoso...
La Gina sentiva che era ormai padrona della situazione...quello sguardo lo conosceva bene, era lo stesso che avevano sfoderato il dottor Giorgio, Don Cristiano e il signor Agostino quando si erano trovati sotto gli occhi la visione della sua figa...
Si è tolta il sandalo e ha portato il piede sinistro sulla patta dei pantaloni del direttore cominciando a palpargli l'uccello e sentendo che il suo cazzo stava già dando segni di vita...
- Su alzati e calati i pantaloni...fammi vedere cosa nascondi in mezzo alle mutande...
Simone era ormai un automa...e si è immediatamente alzato obbedendo al comando della ragazza...e al calare dei suoi boxer è apparso un uccello che era ormai in piena erezione...
Alla Gina quel cazzo piaceva...se lo voleva gustare...ma doveva prima farlo soffrire...senza scendere dalla scrivania si è tirata su la gonna al massimo e si è tolta le mutandine; si è sdraiata sul ripiano rovesciando un portapenne pieno di biro e una cornice dove c'era un primo piano di donna...sicuramente la moglie del direttore...
Poi ha invitato l'uomo ad avvicinarsi, e come il direttore ha obbedito gli ha preso l'uccello in mano e ha cominciato a strusciarselo sulla peluria
- Allora Simone...tu inserisci il mio nominativo sul terzo posto del podio...oggi mi accontento del bronzo...e io ti lascio constatare quanto la mia rendita sia fidata...
Il direttore era ormai cianotico e balbettava
- Non posso Gina...per entrare li ci vanno 5.000.000...
- Un direttore può fare tutto...tu mi fai entrare lì e io ti faccio entrare qui...e così dicendo ha cominciato a strofinarsi la cappella del cazzo che ormai era turgido al massimo...sulla sua figa che però cominciava a bagnarsi perchè quella strana situazione cominciava ad eccitarla
Simone era completamente nel pallone, e ormai desiderava quella passera in modo ossessionato
-Va bene, va bene...ti inserisco sul podio ma lasciati scopare...
La Gina ha sorriso...ancora una volta la sua sensualità aveva vinto...il suo scopo era però quello di far soffrire l'uomo per la sua falsa accusa...l'avrebbe rosolato pian piano masturbandosi con il suo cazzo e solo quando Simone l'avrebbe letteralmente supplicata si sarebbe fatta scopare...e così ha fatto...
La cosa la divertiva ma anche la eccitava...l'uccello era per la ragazza come un vibratore che la doveva solo stimolare...ogni volta che si strusciava la cappella paonazza del cazzo sulle sue grandi labbra sentiva che la sua figa si stava bagnando a dismisura...ormai era pronta per prenderlo ma una sgradita sorpresa doveva sconvolgere il suo piano...
Simone ha cominciato ad ansimare...e mugolando ha biascicato velocemente una frase
- Non ce la faccio a resistere sto per venire, non resisto più... di colpo ha tolto l'uccello dalla mano della Gina e ha cominciato a sborrare, il primo schizzo ha colpito il polpaccio destro della ragazza, il secondo la cassettiera della scrivania e il terzo il pavimento...poi si è accasciato sulla poltrona in pelle distrutto, rosso come un peperone e respirando a pieni polmoni.
La Gina è rimasta letteralmente sconvolta...ormai desiderava il cazzo con tutta se stessa e quell'inconveniente l'ha mandata in bianco...stava per insultare il direttore quando Simone riprendendo fiato e guardandola fissa negli occhi le ha detto
-Scusa Gina...scusa...non sono riuscito a trattenermi...ma sono due anni che non toccavo una donna...da quando è morta mia moglie sei la prima donna con cui ho avuto un contatto...
La Gina non sapeva quella cosa, e quella rivelazione l'ha toccata parecchio...e la rabbia che aveva dentro è sparita di colpo...ora Simone le faceva veramente pena e ricomponendosi lo guardava ora con tenerezza...l'uomo invece si sentiva mortificato e non aveva più il coraggio di guardarla...allora la ragazza si è inginocchiata e lo ha consolato
- Le chiedo scusa non sapevo nulla...ora però la ripulisco se no si macchia tutti i pantaloni e rovina questo splendido completo...
La bocca della ragazza ha preso il cazzo mezzo moscio dell'uomo in bocca e ha cominciato a spompinarlo con dolcezza...la Gina sentiva le ultime gocce di sperma che fuoriuscivano e quel gusto come al solito le piaceva...Simone per la seconda volta è rimasto preso in contropiede dal comportamento della ragazza ma è rimasto lì immobile a godersi l'abilità pompinara della ragazza.
L'uccello a quei risucchi ha subito ripreso consistenza e in men che non si dica ha raggiunto di nuovo una perfetta erezione... Gina nel sentire il cazzo che riprendeva vigore si è così prontamente riaccesa, in fin dei conti succhiare un uccello era sempre stata una pratica che le piaceva e non poco... il pompino è stato così perfetto...Simone sotto i colpi di lingua della Gina si contorceva mugugnando dei continui "si....si....si...." fino a rivenire con un urlo liberatorio di completo appagamento nella bocca calda della ragazza.
Sono rimasti lì in silenzio per cinque minuti...L'uomo guardando il soffitto la ragazza ancora inginocchiata a fissare il cazzo che finalmente si afflosciava pian piano ma sempre pulsando per espellere le ultime gocce.
Poi la Gina si è alzata e consegnando la busta al direttore con il contante pattuito ha detto
- Devo tornare al lavoro...
Simone si alzato e si è tirato su i pantaloni ricomponendosi
- Per domani avrai il tuo conto di bronzo...lo lascio all'impiegata vieni quando vuoi...
Se volessi rivederti?...
- Il mio indirizzo ce l'ha, poi fissandolo con un'aria sbarazzina ha aggiunto...Quando vorrà passarmi al conto argento mi manda una lettera e io verrò a ritirare i documenti qui da lei...in orari di chiusura...
Simone a quella provocazione non ha reagito ma dentro il suo cervello era già scattato il piano per poter giustificare un avanzamento di grado della posizione della ragazza.
Alla sera però all'uscita dal lavoro una seconda sgradevole sorpresa aspettava la Gina facendole intendere che quella era proprio una giornata storta...La Tullia era al solito tavolino del bar e le ha fatto cenno di raggiungerla e come la Gina è scesa dal motorino le ha detto
- Hai saputo la novità?
- No...quale novità?
La Tullia ha preso il giornale e lo ha aperto su una pagina dove sotto dei caratteri cubitali dei titoli c'erano due foto di Peppo...una mentre stava entrando a Palazzo Madama in senato e l'altra mentre ammanettato stava salendo sopra un'auto della guardia di Finanza tra due agenti.
La Gina ha cominciato a leggere l'articolo...il senatore era altamente coinvolto in una vicenda di mazzette per appalti truccati per lavori di ripristino sulle manutenzioni delle strade della regione... ecco da dove arrivavano le mazzette di banconote che il ciccione lanciava in modo sprezzante sul letto, a pagamento delle prestazioni straordinarie della Gina e della Tullia...
- Cara Gina la nostra gallina dalle uova oro è in gabbia e chissà quando ne uscirà...
- Speriamo che non risalgano a noi...
- Ma che dici...su quello siamo in una botte di ferro...nella pensione non abbiamo mai consegnato i documenti e ci ha sempre pagate in contanti...Un pollo così non lo troviamo più però...
Ti faccio però una confidenza...la cosa che mi mancherà più dei suoi soldi sarà che non potrò più lesbicare...con mia figlia...la cosa mi piaceva molto sai...
- E perchè...visto che la cosa piaceva molto anche a me...potremo continuare a farla...lo faremo gratis...ma sarà per noi un piacere reciproco no?
E poi ho sempre desiderato vedere il tuo attico...


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